MOSAICO
“I pavimenti ebbero origine in Grecia e furono abbelliti con arte analoga alla pittura”, Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, XXXVI,184
Il Mosaico, in latino opus tesselatum, prevede l’assemblaggio di frammenti multicolori chiamati tessere, in latino tessella. Le tessere, piccoli cubetti di dimensione uniforme di pietra, marmo, vetro, ceramica o altro materiale duro, vengono disposte per formare motivi ornamentali o geometrici. Molto diffusa è l’alternanza di questa tecnica con quella detta “opus sectile“, che prevede l’utilizzo esclusivo di lastrine di marmo. Un esempio di alternanza di questi due metodi si può trovare nella basilica di San Marco a Venezia. i primi esempi di pavimenti in opus tesselatum omogeneo a tessere regolari risalgono agli inizi del II sec. a.C.
A partire dalla fine del I secolo a.C.un rinnovato repertorio ornamentale prende il sopravvento: il mosaico bianco e nero diventa infatti la tecnica prevalentemente utilizzata in Italia fino alla metà del II secolo. Le ragioni sono principalmente di ordine economico: per le composizioni venivano utilizzate tessere di soli due colori e la messa in opera richiedeva una minore specializzazione rispetto all’opus sectile.
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